Collegamenti tra le normali variazioni nella genitorialità e lo sviluppo del cervello del bambino sono stati trovati in uno studio che ha coinvolto 352 madri e i loro bambini.
Annie Bernier dell’Università di Montreal e colleghi hanno osservato le madri che giocavano con i loro bambini di 5 mesi per due minuti e hanno codificato le interazioni. Poi hanno eseguito un elettroencefalogramma (EEG) sul bambino lì per lì, e lo hanno fatto di nuovo quando il bambino aveva 10 e 24 mesi.
La lettura dell’EEG ha esaminato la “potenza dell’EEG a riposo frontale”, che aumenta durante lo sviluppo del bambino ed è associata a cose come la memoria di lavoro.
Hanno scoperto che i bambini di madri che si comportavano positivamente nei confronti dei loro bambini (tono della voce, espressioni facciali) e che non li stimolavano eccessivamente fisicamente mostravano un tasso di aumento leggermente ma statisticamente significativo nella misura da 5 a 10 a 24 mesi. Hanno controllato alcuni altri fattori che influenzano anche queste misurazioni, come l’età e l’istruzione della madre e il sesso del bambino.
Non hanno tuttavia trovato alcuna correlazione con il comportamento intrusivo delle madri nei giochi dei bambini o con la sensibilità delle madri ai segnali dei bambini. È difficile capire perché fattori così strettamente correlati siano correlati in modo diverso. I ricercatori si chiedono se ciò abbia qualcosa a che fare con il metodo imperfetto di codificazione del comportamento della madre.
Lo studio non dimostra un nesso causale tra il comportamento della madre e i cambiamenti cerebrali, ma altri studi hanno dimostrato effetti causali derivanti dal comportamento materno, anche se in esperimenti con casi molto più estremi rispetto ai normali modelli genitoriali esaminati in questo studio.
Gli autori concludono: “Le prove stanno iniziando a supportare l’ipotesi di lunga data secondo cui le normali variazioni nelle cure materne possono influenzare lo sviluppo del cervello di un bambino piccolo”.
Gli autori raccomandano ulteriori studi che tengano conto delle interazioni degli altri membri della famiglia con il bambino: padri, nonni e altri.