Otto stadi di sviluppo del bambino sono modellati dal cervello in rapido sviluppo: (1) funzioni motorie grossolane, (2) funzioni motorie fini, (3) percezione, (4) cognizione, (5) comunicazione verbale, (6) relazioni sociali, (7 ) autoregolamentazione e (8) emozioni.
Il cervello cambia e modella le fasi di sviluppo del bambino
Il cervello dei bambini cambia in molti modi come prodotto della maturazione biologica e degli stimoli esterni. Questi cambiamenti sono fondamentali per spiegare importanti fasi di sviluppo del bambino durante i primi anni.
Sebbene il numero di neuroni rimanga costante, le dimensioni del cervello triplicano. I neuroni crescono per collegare parti distanti del cervello. Formano sinapsi per consentire l’apprendimento associativo, collegando tra loro diverse esperienze. Diventano mielinizzati (isolati elettricamente) per accelerare il flusso di informazioni.
Il sonno e la digestione dipendono dal tronco cerebrale. Il tronco è la parte più antica del cervello e regola tutte le nostre funzioni vitali. Nelle fasi iniziali si formano nuove connessioni tra il tronco encefalico e il lobo frontale, la parte più giovane del cervello, che controlla i processi di ordine superiore, tra cui l’attenzione e la percezione corporea. Queste nuove connessioni aiutano i bambini a sviluppare un ritmo biologico stabile e a controllare l’intestino e la vescica.
Poco dopo la nascita avviene un’enorme produzione di sinapsi in diverse aree del cervello. Segue una potatura, con periodi critici per ciascuna area del cervello. Quali connessioni neurali vengono mantenute dipende dalle esperienze di apprendimento del bambino e segue il principio “usalo o perdilo”. Questo è il motivo per cui i bambini di sei mesi riescono a discriminare molto bene tra le espressioni facciali o i suoni orali di diverse culture, ma poi mostrano restringimento percettivo adattarsi al proprio ambiente verso il loro primo compleanno.
Per funzionare in modo più efficiente, ogni neurone deve anche essere isolato elettricamente attraverso la mielinizzazione. In questa fase, le azioni motorie grossolane come gattonare, sedersi o stare in piedi e camminare, così come le azioni motorie fini come esplorare un giocattolo, richiedono tutte la comunicazione tra diverse parti del cervello. Questa comunicazione accelera con l’aumento della mielinizzazione neurale, con conseguente miglioramento della coordinazione motoria.
Otto fasi di sviluppo del bambino
Lo sviluppo del bambino nei primi anni comporta rapidi cambiamenti in diverse aree. Ogni area ha le sue tappe fondamentali e si sviluppa secondo le proprie regole.
Conoscere e comprendere come le fasi di sviluppo del bambino in ciascuna area si basano l’una sull’altra e come lo sviluppo nei diversi ambiti è coordinato è fondamentale per aiutare i bambini a raggiungere il loro potenziale.
Le fasi di sviluppo motorio includono (1) funzioni motorie grossolane come movimenti della testa o del busto e (2) funzioni motorie fini come movimenti delle mani e delle dita. I cambiamenti legati all’età nelle capacità motorie dipendono in gran parte dalla maturazione del cervello, ma richiedono anche allenamento e coordinazione muscolare. In generale, muoversi e manipolare gli oggetti permette al bambino di esplorare l’ambiente, favorendo indirettamente lo sviluppo mentale.
Le fasi dello sviluppo mentale iniziano con (3) la percezione (soprattutto vista e udito), seguita da (4) la cognizione. La cognizione comprende processi di base (attenzione, categorizzazione, memoria) e abilità di ordine superiore (ragionamento e risoluzione di problemi). La maturazione del cervello e le esperienze esterne determinano congiuntamente lo sviluppo mentale. Lo sviluppo mentale induce cambiamenti in molti altri ambiti.
Le fasi successive dello sviluppo coinvolgono comportamenti diretti agli altri, tra cui (5) comunicazione verbale (ovvero, comprensione e produzione del linguaggio) e (6) costruzione di relazioni sociali (ovvero, formazione e mantenimento del contatto, comportamento prosociale, rispetto delle regole, cooperazione, gioco). . Un’adeguata stimolazione da parte degli operatori sanitari determina in gran parte lo sviluppo del bambino in questi ambiti, ma anche i comportamenti autodiretti sembrano rilevanti.
Dietro l’autoregolazione dei bambini (7) (ad esempio, il comportamento del sonno, la vescica e l’intestino o il controllo degli impulsi) e (8) le emozioni (esperienza ed espressione) si trovano sviluppi autodiretti. Anche se i progressi in questi ambiti hanno una forte base biologica, la co-regolamentazione – ovvero quando i caregiver aiutano il bambino a regolare i suoi stati interni – sembra altrettanto importante. Le abilità autodirette e rivolte agli altri sono strettamente intrecciate in questa fase dello sviluppo perché le abilità linguistiche e le relazioni sociali aiutano il bambino ad acquisire consapevolezza degli stati interiori e a controllare il comportamento espressivo.