Con la festa del papà ormai alle porte, ho pensato che potesse essere utile capire cosa rende un buon papà. Mio amico, Massimo Lucadoha alcune parole di saggezza da condividere con noi in questo blog ospite oggi su cosa significa essere un buon padre.
Non c’è onore più grande dell’essere papà. Grazie, Mark, per avermi invitato a condividere alcuni pensieri in previsione della festa del papà.
Per molti, generare un figlio non è difficile. Ma essere padre lo è! È la prima e più importante decisione dei padri: fare la scelta coscienziosa di essere padre.
La decisione di diventare padre, però, non è solo una decisione presa in sala parto. È una decisione quotidiana. Un secolo fa, i papà erano genitori sul posto, lavoravano nella fattoria o gestivano il negozio di famiglia. I bambini trascorrevano gran parte del loro tempo accanto ai genitori, lavorando insieme. Ma nella nostra cultura moderna, il lavoro allontana la maggior parte dei papà dai propri figli. Alcuni papà escono di casa prima che i bambini siano svegli. Altri arrivano a casa molto tempo dopo che i bambini sono tornati da scuola. Di conseguenza, è possibile, anzi comune, che un padre dimentichi la paternità, disconnettendosi emotivamente dai suoi figli.
Nel corso della giornata, ogni giorno, i papà devono rinnovare la loro decisione di “papà”. “Parteciperò a questo convegno?” “Questo incontro è essenziale?” “Posso riorganizzare questi appuntamenti per tornare a casa prima?” Tornando a casa dal lavoro, i papà devono decidere di togliersi il cappello da lavoro e indossare il cappello da “papà”. Si tratta di una decisione di gestire il proprio tempo, conciliando attentamente il lavoro con la priorità della famiglia.
Con la scuola ufficialmente chiusa per l’estate, quali decisioni prenderai oggi per essere un padre più intenzionale per i tuoi figli?